Maestro, anagramma di Stromae
Chi è l'artistsa belga che è stato capace di conquistare il mondo
Paul Van Haver, questo il nome all’anagrafe dell’artista conosciuto in tutto il mondo come Stromae, nasce a Bruxelles il 12 marzo 1985 da Pierre Rutare e Miranda Marie Van Haver; cito i suoi genitori perché le origini e le vicende intorno alla loro vita ne influenzeranno in maniera netta la coscienza artistica.
Il padre, infatti, di origini ruandesi, permetterà a Stromae di conoscere e successivamente di farsi influenzare dai ritmi e dalle sonorità della musica afrobeat e dalla rumba congolese. All’età di 9 anni, Paul dovette affrontare la tragica morte del padre Pierre, ucciso durante il Genocidio del Ruanda; un evento che produsse un forte impatto sugli anni formativi, sulla sensibilità e sulla sua vita.
A 12 anni si interessa alla musica, e nei primi anni 2000, sotto lo pseudonimo di Opmaestro, comincia la sua carriera da musicista nell’ambito rap, pseudonimo che muterà poi in Stromae (anagramma di Maestro). Tra il 2005 e il 2007 investe i proventi del suo lavoro nella sua produzione artistica, realizzando le sue prime opere, tra cui Juste un Cerveau Un Flow Un Fond et Un Mic.
Durante uno stage presso la radio NRJ a Bruxelles conosce Vincent Verbel, un manager musicale, che rimane folgorato dal talento di Paul e decide di ripubblicare tutta la sua produzione più due singoli (Up Saw Liz e Alors on danse), con i quali raggiungerà la vetta di gran parte delle classifiche europee. Nel giugno del 2010 pubblica Cheese, il suo primo album, e contestualmente pubblica Made in Jamel, un video satirico in cui Stromae e Debbouze raccontano la genesi di Alors on danse.
Da qui, più niente sino al 2013, quando a sorpresa pubblica tre singoli, Humain à l’eau, Papaoutai e Formidable, anteprime del suo secondo lavoro in studio Racine Carrée. Con questo disco Stromae conferma la capacità di fondere testi con forti impronte nichiliste, focalizzati su una visione cruda della società e della realtà, con un sottofondo musicale dance, pop ed elettro house.
Nell’album si parla del rapporto conflittuale tra padre e figlio (Papaoutai), delle sempre più travagliate relazioni tra il marito-padrone e la moglie-ribelle (Tous les mêmes), del fallimento e della perdita di fascino e potere (Formidable), del cancro e della sua inesorabile espansione ("…tu ami i bambini piccoli, sicuramente nulla ti ferma", canta in Quand c'est?), della mancanza di acqua nei paesi più poveri (Humain à l'eau) e del razzismo (Bâtard).
È un periodo positivo per l’artista, e dopo numerose ospitate nei programmi TV di tutto il globo, nascono molte collaborazioni con artisti di spicco nel panorama mondiale (Meltdown, colonna sonora di Hunger Games: Il canto della rivolta pt. 1).
Tutto questo lavoro e successo per un animo delicato e sensibile come quello di Paul lo porta a un esaurimento che lo obbliga a un addio alle scene lungo sei anni. Nel 2022, a sorpresa, annuncia il suo terzo album, Multitude, in diretta TV, recitando sulla base di L’enfer tutti i suoi pensieri suicidi raccolti durante il periodo depressivo (Qui il video).
Da segnalare inoltre il duetto Ma meilleure ennemie, entrato a far parte della seconda stagione della serie Netflix Arcane: League of Legends.
Vi ricordo: ogni canzone nel post è cliccabile ed è un hyperlink a Spotify.
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